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FILM 28/01/2014

Il primo lavoro del regista Peter Sattler promette un dramma provocante ambientato nella prigione di Guantanamo


In “Camp X-Ray”, il filmaker Peter Sattler si avvia verso un tentativo ambizioso di raccontare una storia riguardante Guantanamo Bay, né partigiana né di divulgazione. Il risultato è la storia umana di una giovano donna, stazionata a Guantanamo, e la sua relazione inaspettata con uno dei detenuti.
Kristen Stewart, nota per il suo ruolo nel teen-cult seriale “Twilight”, entra di nuovo nel mondo dei film indipendenti con la performance intima e vulnerabile di Cole, un soldato femmina assegnato al ruolo di monitoraggio detenuti ogni tre secondi, camminando in un circolo di sorveglianza che intorno a dieci blocchi solitari di celle.

Payman Moaadi, che ha ricevuto l’orso d’argento come Miglior Attore
Protagonista per la sua performance in “A Separation” di Farahdi, interpreta il detenuto in isolamento alla ricerca di una interazione umana. Il film segue
Kristen Stewart, ovvero Cole, attraverso la sua routine quotidiana di soldato di Guantanamo. La monotonia della sua routine si riflette come uno specchio sulla detenzione stessa di Moaadi. Senza dare giudizi politici, Sattler esplora il concetto di scelta, punizione e di cosa accade quando una relazione scivola dal piano superficiale a quello più intimo e personale. Mentre questi concetti sono ben visibili nella relazione tra la Stewart e Moaadi, essi sono anche esplorati nelle relazioni che il soldato intrattiene con gli altri personaggi, aspetto che dona ambiguità e profondità di stile al film.


scritto da Katie Knoche tradotto da Thomas Carganico