Blue Jasmine, la vicenda di una donna spezzata
Da oggi nelle sale il nuovo capolavoro di Woody Allen
Esce oggi nelle sale italiane Blue Jasmine e si trova come concorrenti alcuni film particolarmente interessanti tra cui il re-make di “Oldboy” diretto da Spike Lee, l’ultimo Soderbergh, “Behind the Candelabra”, e il notevole film di Roberto Minervini, “Stop the Pounding Heart”.
Il nuovo capolavoro di Woody Allen racconta la storia di Jasmine, reginetta mondana di Park Avenue sposata con il carismatico Hal, uomo d'affari che la viziava e lusingava, e improvvisamente ritrovatasi sola e sul lastrico, una volta scoperto nel consorte un truffatore. Sofferente di un esaurimento nervoso e in balìa degli antidepressivi, la donna si trasferisce a San Francisco per vivere con la sorella Ginger, che spinge ad essere più ambiziosa in amore, scatenando la reazione del fidanzato di lei, Chili.
Il regista Newyorkese torna a girare negli Stati Uniti dopo l’ultima fatica europea “Midnight in Paris”, ma lo fa nella città più vicina allo stile di vita del vecchio continente, San Francisco. Già dall’esordio jazz sui titoli di testa ritroviamo gli archetipi della cifra stilistica del regista che non lascia nulla al caso. Come la maggior parte delle sue opere anche Blue Jasmine si propone come punto di partenza di una riflessione morale.
La protagonista è infatti un personaggio tragico, che non sa adattarsi al presente e che vive aggrappandosi ad un passato che non smette di riaffiorare. Jasmine si muove freneticamente, in questa tragicommedia ricca di incontri e di riflessioni, su una certa condotta di vita, quella legata al materialismo ed al consumismo estremizzati. Emblema di ciò sono i frequenti “monologhi” introspettivi alla Allen. Ad esempio il racconto dettagliatissimo della donna alla vicina di posto in aereo, nel viaggio rigorosamente in prima classe, da New York a San Francisco, e lo sproloquio riservato ai nipotini grassocci. Nel presentare la protagonista, il regista ci mostra una donna apparentemente forte ma che cela in sé l’insicurezza di chi non ha altro interlocutore possibile al di fuori di se stesso.
È particolarmente consigliata la visione di questo film sofisticato che permette, soprattutto al pubblico femminile, una forte immedesimazione con la protagonista della vicenda.
scritto da Serena Savardi fonte mymovies.it