Segreti dal mondo della pesca
Da dove proviene la metà del pesce che mangiamo?
Il pesce è la fonte di proteine animali più consumata al mondo, più delle uova e della carne.
«È arrivato un bastimento carico di…» starete pensando, vagheggiando enormi pescherecci commerciali dotati di reti meccanizzate estrarre tonnellate di pesci per rispondere alla domanda globale. Dimenticando però il ruolo cruciale rivestito dai milioni di pescatori che compongono le cooperative di pesca sparse per le coste di tutto il mondo.
Ecco quattro cose sulla pesca che forse ignoravate:
1. Le cooperative di pesca costiera Brasiliana forniscono il 50% del pesce globale.
Spesso utilizzano tecniche meno nocive rispetto alla pesca industriale e poiché molti pescatori vivono nei pressi delle acque in cui pescano, sono più motivati a salvaguardare gli ecosistemi, la salute dei pesci e la loro disponibilità mediante una gestione sostenibile.
2. Le cooperative di pesca costiera danno lavoro a 9 persone su 10 nel settore della pesca.
Le cooperative consentono a milioni di pescatori di mantenere le loro famiglie, istituiscono partnership, introducono nuovi strumenti e tecniche e aumentano la produttività senza danneggiare l’ambiente.
3. Le cooperative di pesca costiera potrebbero essere parte determinante per il nutrimento di una popolazione in continua crescita. Con una migliore gestione.
Tre sono gli ingredienti chiave per una “migliore gestione”: solidi dati scientifici sulla sostenibilità, salvaguardia degli ecosistemi, difesa della biodiversità.
4. Le cooperative di pesca costiera potrebbero aiutare le popolazioni locali ad affrontare condizioni metereologiche estreme e il clima che cambia.
Quando gestiti in maniera sostenibile, elementi cardine degli ecosistemi costieri come le barriere coralline e le foreste di mangrovie forniscono l’habitat ideale per i pesci, mitigano i cambiamenti climatici e favoriscono l’adattamento.
Operazioni di pesca di tutte le dimensioni nutrono il pianeta e, se gestite in maniera sostenibile, offrono soluzioni prodigiose sia per le persone, sia per l’ambiente.
scritto da Filomena Velotto fonte Human Nature tradotto da Chiara Bolchini