Tre manifesti a Ebbing, Missouri: il nuovo film di Martin McDonagh
Tra dramma e commedia un film sorprendente che produce empatia
Candidato a sette premi oscar e premiato al Festival di Venezia, il film Tre manifesti a Ebbing, Missouri si pone tra dramma e commedia nera, mettendo in scena una storia complessa. Mildred Hayes, interpretata magistralmente da Frances McDormand, è una madre che pur di trovare l'assassino della figlia e fare giustizia, è disposta ad utilizzare ed adottare qualsiasi mezzo: in questo caso tre manifesti.
Un film con una sceneggiatura solidissima, ben orchestrata dal regista Martin McDonagh, che sa sicuramente come dirigere il cast e mescolare toni noir, comici e western. Lo spettatore non può che esserne coinvolto empaticamente, ciò che gli viene mostrata è un'evoluzione, una crescita, partendo proprio da un eccesso di ostilità, una violenza verbale e fisica, tradotta da dialoghi secchi ed efficacissimi dei personaggi che si muovono sulla scena sarcastici e pieni d'insulti.
Gli stessi che stanchi e provati dalla vita, alla fine del "percorso", fanno uscire un'inaspettata un'umanità. Riescono in qualche modo, unendo le forze e comprendendosi reciprocamente ad accettare la vita e trovare la pace interiore elaborando il lutto.
Un cast strepitoso quello che affianca la McDormand, con considerevoli attori come Woody Harrelson, John Hawkes e Sam Rockwell.
Un'opera intensa ed emotiva che coinvolge lo spettatore con le sue musiche, atmosfere e location, e lo porta nell'America profonda quella segnata dalla crisi, dall'intolleranza e dalla meschinità, mostrando comunque che alla fine anche un mondo simile non è totalmente perduto ma conserva un barlume di speranza.
scritto da Serena Pirozzi