Wonder: una favola moderna sul grande schermo
Diversità, solitudine, amicizia: gli ingredienti chiave di un bestseller diventato film
Attualmente nelle nostre sale "Wonder", pellicola firmata da Stephen Chbosky, è tratta dall’omonimo romanzo di R.J. Palacio pseudonimo di Stephen Chbosky pubblicato nel 2012. Un libro o come in questo caso un film che nasce per i bambini ma che è indirizzato a tutti.
Una favola moderna sulla differenza con protagonista il piccolo Auggie (Jacob Tremblay) nato con la sindrome di Treacher-Collins, che cercherà di affrontare il primo anno di scuola. La scelta degli autori è quella di un adattamento non del tutto lineare al testo letterario, assumendo di volta in volta i diversi punti di vista degli altri personaggi che ruotano intorno a Auggie, come della sorella Via,
dell’amichetto del cuore Jack e del bullo della scuola Julian, dunque dei capitoli cinematografici dedicati alla crescita e alla ricerca di una propria identità.
Wonder celebra con sensibilità, tenerezza, lacrime e sorrisi temi estremamente odierni come l’accettazione della diversità sia dal proprio che dal punto di vista altrui, del bullismo infantile, ma anche i valori dell’amicizia.
Il film è tutt’altro che scontato, non si cade nel solito patetismo e accanimento sul protagonista, e lo spettatore è trascinato nell’universo complesso di un individuo “diversamente normale” e della sua famiglia che non sa come poter salvaguardare al meglio il figlio.
Quello portato sullo schermo è il nostro mondo, la nostra società che tende a non accettare il diverso, ma che per fortuna in Wonder funziona, regalandoci per questa volta un lieto fine.
scritto da Serena Pirozzi fonte Best Movie