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FILM 20/03/2018

Un viaggio attraverso una pagina di storia poco conosciuta


Documentario firmato dal giovane regista Claudio Poli, un progetto ambizioso ricco di documenti e materiale interessante e poco trattato, che gira intorno all'ossessione di Hitler verso i movimenti d'avanguardia, che portarono al saccheggio di diverse opere d'arte.
Il Fuhrer odiava gli esponenti dell'arte degli ismi, denominati così da lui, riferendosi al cubismo, impressionismo e surrealismo, tanto da tentare di cancellarle dalla storia, perchè non sopportava un'arte che dipingeva figure umane scomposte, abbruttite, deformi, che infondevano sentimenti di angoscia e paura. Contrapponendo "un'arte ariana" pulita, classica e rassicurante.

La parola chiave della pellicola è "ossessione" ripetuta da Toni Servillo, la cui voce narrante, ci guida tra le storie dei discendenti dei collezionisti derubati, tra le gallerie delle città europee e nelle menti di Hitler e Hermann Goering considerati i più grandi saccheggiatori della storia.
Claudio Poli è stato spinto a realizzare questo documentario per mostrare una parte di storia poco conosciuta, partendo dagli allestimenti di opere ritrovate tenutisi in quattro città: Parigi, Berna, Bonn, Deventer.
Il documentario è stato girato in cinque paesi diversi, elaborato con l'alternanza tra immagini di repertorio e riprese attuali. Con l'utilizzo di materiale d'archivio come i verbali scritti dai soldati americani, filmati dell'epoca, e cataloghi tedeschi, russi e italiani.

Picasso fu uno di quei pochi artisti ad accorgersi delle paure di Hitler verso un'arte, che secondo il nazista metteva in cattiva luce lo stato.
Come ci insegna Pablo, l'arte è ciò che rimane nella storia, un artista è attento agli eventi strazianti del mondo e la pittura in questi casi è "uno strumento di guerra difensiva e offensiva contro il nemico".


scritto da Serena Pirozzi fonte mymovies